Cannabis light: come gestire le luci in fase di coltivazione

Da diversi anni a questa parte, per la precisione da quando è entrata in vigore nel nostro Paese la Legge 242/2016 a inizio 2017, è possibile acquistare cannabis legale online. Nell’ambito dei prodotti che si possono comprare rientrano anche i semi, fondamentali per la coltivazione casalinga.

Quest’ultima è caratterizzata da step che, con un po’ di impegno, sono gestibili anche da chi non è professionista. Nei casi in cui si opta per semi fotoperiodici, è necessario, tra i vari aspetti, considerare anche l’illuminazione. Quali sono i dettagli fondamentali? Quali gli strumenti immancabili? Vediamo assieme la risposta nelle prossime righe.

Coltivazione casalinga della cannabis: le lampade migliori per i principianti

Sono tantissimi i principianti che, partendo da zero con la coltivazione della cannabis, si chiedono quali siano le lampade migliori verso le quali rivolgere l’attenzione. Diversi esperti consigliano a chi è alle prime armi di concentrarsi su quelle fluorescenti. Estremamente economiche, hanno l’oggettivo pro di non richiedere attrezzature complesse dal punto di vista tecnico e di adattarsi facilmente a diverse tipologie di prese.

Un aspetto al quale bisogna fare indubbiamente attenzione è lo spettro. La sua cromia può infatti cambiare e deve essere scelta con attenzione a seconda del momento che stanno attraversando le piante.

Entrando nel vivo di questo tema, facciamo presente che, nel corso della fase vegetativa, è meglio orientarsi verso lampade fluorescenti con uno spettro cromatico tendente al blu.

Cosa sapere sui LED

Delle lampade a LED oggi come oggi si parla tantissimo. Lo si fa soprattutto nell’ottica del risparmio domestico. Cosa si può dire in merito al loro ruolo nelle procedure di coltivazione casalinga della cannabis? Che, in virtù dell’eccellenza tecnica raggiunta dalla maggior parte dei prodotti, possono essere utilizzate senza problemi anche quando si ha a che fare con le varietà più problematiche.

Nel corso delle prime fasi del processo di coltivazione, numerosi esperti tendono a focalizzarsi verso i LED standard viola. Il loro principale vantaggio riguarda il fatto di essere contraddistinti da un mix di diodi in grado di emettere sia una luce blu, sia una luce rossa.

La prima, come accennato nelle righe precedenti, è la scelta giusta in fase vegetativa. La seconda, invece, trova indicazione ottimale nel corso di quella di fioritura. Questa opzione ha un contro non indifferente: in molti casi, è difficile trovare in commercio prodotti non fabbricati in serie. Questo può rivelarsi un ostacolo per quanto riguarda la personalizzazione dello spettro luminoso.

C’è però da dire che, quando si ha a che fare con i LED nell’ambito della coltivazione casalinga della cannabis, si parla di un’alternativa pronta all’uso. Questa tipologia di lampada, infatti, non necessita di impianti di alimentazione particolarmente complessi.

Nel momento in cui si decide di adottare il LED come principale riferimento per l’illuminazione delle proprie piante di cannabis, bisogna tenere in considerazione alcuni accorgimenti fondamentali per la sopravvivenza del raccolto.

Prima di tutto è necessario ricordare che, quando la pianta si trova nello stadio di plantula – ossia quando il germoglio sviluppa le due piccole foglie note come cotiledoni – è bene evitare un’eccessiva esposizione alla luce.

Alla luce di ciò, è bene assicurarsi, al momento dell’acquisto, che il LED che si compra sia caratterizzato da un interruttore finalizzato ad attenuare l’intensità luminosa. In assenza di quest’ultimo non bisogna preoccuparsi: basta allontanare un po’ la pianta dalla fonte luminosa.

In ogni caso, il comportamento della prima va “letto” con attenzione e costanza. Giusto per fare un esempio rammentiamo che, in caso di struttura eccessivamente alta ed esile, alla base può esserci uno scarso apporto luminoso.

Concludiamo rammentando che in fase vegetativa le piante sono oggettivamente meno fragili. Nonostante ciò, esistono dei segnali da non trascurare che devono mettere in allarme e far pensare a un’intensità luminosa eccessiva. In questo novero rientrano le foglie palesemente scolorite.