Legge sulla coltivazione della canapa: Qual’è il quadro normativo nel 2020?

Partiamo da un concetto storico: L’Italia è storicamente uno dei principali produttori e leader nell’export mondiale di canapa.

Si tratta di un business in piedi da tantissimi anni fino a 50 anni fa, intorno agli anni settanta, che ha arricchito molti produttori agricoli, che esportavano verso paesi dove il consumo e l’uso dei derivati di cannabis era vietato.

Con l’avvento del decreto 242/2016 ha di nuovo aperto uno spiraglio che aveva inibito l’uso e la coltivazione di cannabis e piante di canapa per moltissimi anni.

Ma qual’è la situazione che determina questo quadro normativo? Cosa è possibile coltivare? E qual’è la destinazione d’uso dei prodotti realizzati?

Di fondo, è legale coltivare canapa in Italia?

La legge dice di sì, dal 2016 è diventato legale coltivare canapa, con determinate condizioni. Uno è la provenienza delle piante, che devono essere nate da semi certificati, che siano iscritti al registro europeo, mentre le altre specie sono da considerare illegali.

Vanno consvervati documenti d’acquisto di semi legali(scontrini, fatture, ricevute) per 12 mesi, in modo di confermarne la provenienza in caso di controlli.

Un altro fattore è la percentuale di valore del THC presente all’interno della pianta. Per essere legale il livello di THC deve essere compreso tra lo 0,02% e lo 0,05%.

Il THC è un cannabinoide che rappresenta la parte psicotica della pianta, che altera la percezione della realtà, stimola il senso di fame e provoca degli stati confusionali.

L’ultimo fattore determinante è la destinazione d’uso dei prodotti. E’ possibile detenere piante anche di grandi dimensioni se sono a scopo industriale:

– Produzione di Cosmetici a base di canapa;
– Prodotti destinati all’industria tessile;
– Prootti per la bioedilizia e l’industria energetica;
– Colture a scopo decorativo(florovivaismo)

E’ consentita l’acquisto e la produzione della Marijuana a scopo ricreativo?

La legge non determina se il consumo ricreativo della cannabis light sia possibile o meno, quindi non è vietato ma nemmeno esplicitamente consentito.

Di fondo è possibile che si riceva una multa o una denuncia per possesso di marijuana light a scopo ludico, e quindi sono da considerarsi possibili le situazioni in cui è usabile a scopo di solo collezionismo.

In caso di controlli è necessario che venga conservata la documentazione, scatola o confezione, dove viene indicata la percentuale di THC presente all’interno.

Le sanzioni previste in caso di detenzione di cannabis con percentuale superiore allo 0,05% sono:

– Sospensione della patente;
– Sospensione del passaporto;
– Sospensione del Permesso di Soggiorno;
– Divieto di conseguire i documenti di cui sopra;

In caso di sequestro di prodotti, piante o coltivazioni con percentuali non consentite dalla legge, le forze dell’ordine provvederanno alla distruzione o alla conservazione e requisizione senza responsabilità del coltivatore che ha acquistato i semi certificati.

Se invece oltre alla detenzione si infrange la legge vendendo o coltivando piantagioni fuorilegge, le pene vanno dai 2 anni a 6 di reclusione.

Se vuoi conoscere gli aspetti legali relativi alla coltivazione e al consumo di cannabis, contattaci e avrai a disposizione esperti consulenti di coltivazione della cannabis che saranno felici di rispondere a tutte le tue domande.