Canapa Indica: tutto ciò che c’è da sapere

Canapa Indica: tutto ciò che c’è da sapere

La canapa indica (anche detta canapa indiana) e la canapa sativa si differenziano tra di loro per varie ragioni. A livello morfologico la foglia di canapa indica si presenta più grossa e spessa, rispetto alla cannabis sativa che si presenta con una forma più fine e delicata. Altra differenza risiede nel corpo dell’ arbusto: mentre la canapa sativa è di fatto un albero che può arrivare a raggiungere i 5 metri di lunghezza ed è poco ramificata, la canapa indica è un cespuglio fortemente ramificato. La sua bassa statura lo rende ideale per le coltivazioni indoor.
linkato Qui troverete il nostro articolo completo sulle due piante.

Di seguito invece, riassumeremo quanto detto precendentemente sulle differenze tra canapa indica e canapa sativa.

differenze canapa sativa e canapa indica

Caratteristiche della canapa sativa:

  • Le sue foglie sono sottili e fini;
  • Cresce molto in altezza, arrivando a raggiungere i 5 metri;
  • è poco ramificata;
  • la percentuale di THC è maggiore;
  • Odore più dolce;
  • Con le sue doti energizzanti, è adatto per il consumo di giorno.

Caratteristiche della canapa indica:

  • Le sue foglie sono spesse e corte;
  • è di bassa statura (adatta a coltivazioni indoor);
  • è molto ramificate;
  • la percentuale di CBD è maggiore;
  • Odore più intenso;
  • Con le sue doti calmanti, è adatta per la sera.

Passiamo ora a conoscere meglio la canapa indica: come si coltiva, gli usi, e tutto ciò che c’è da sapere sulle piante di canapa indica.

Canapa indica: coltivazione e consigli utili

Se vuoi coltivare la canapa indiana in maniera legale, ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione. In questa guida parliamo in modo approfondito ed esaustivo di questo argomento, toccando tutti i temi che òa riguardano, sia in termini di leggi che di cosa serve per iniziare a coltivarla.

canapa indica

Quando si entra in contatto per la prima volta con il mondo della coltivazione di cannabis, è necessario studiare qualche nozione per vivere al meglio quest’esperienza, dai metodi di coltivazioni alle tipologie di semi presenti sul mercato.

Sono conosciute due varianti di cannabis: la canapa sativa e la canapa indica. Vediamo insieme di capire le caratteristiche e le differenze tra queste due piante:

  • la cannabis sativa proviene da coltivazioni europee mentre la cannabis indica proviene da coltivazioni indiane;
  • dal punto di vista morfologico, la canapa sativa è molto simile ad un arbusto, alta con foglie strette. La canapa indiana invece presenta dimensioni ridotte, tante ramificazioni e foglie larghe;
  • per via della differenza d’altezza, la canapa sativa è più indicata per la coltivazione all’aperto invece la canapa indica è adatta alla coltivazione indoor;
  • i livelli di THC e di CDB sono invertiti. Nella canapa sativa la componente di THC raggiunge livelli molto alti, al contrario nella canapa indica è il CDB il cannabinoide principale;
  • per quanto riguarda gli aspetti più tecnici della coltivazione, la canapa indica ha dei tempi di fioritura molto veloci ma i tempi di crescita vegetativa sono più lenti. Per poter raccogliere i derivati della canapa indica dovrai aspettare tra le 6 e le 12 settimane, orientativamente tra i 45 e i 90 giorni contro i 60/90 giorni della sativa.

 

Canapa indiana: la coltivazione è legale?

Così come per la sativa, anche la coltivazione della canapa indica è legale in Italia grazie alla legge numero 242/2016. L’importante è che il tasso di THC presente rimanga tra lo 0,2% e lo 0,6 %.

Se stai prendendo in considerazione l’idea di coltivare cannabis in casa, potresti basare la scelta dei semi da acquistare sull’utilità che puoi ricavare dalla foglia.

Ad esempio, se vuoi consumarla per scopi ricreativi, puoi orientarti sulla cannabis sativa poiché ha effetti psicoattivi e leggermente allucinogeni, grazie all’alta percentuale di THC. E’ consigliabile consumarla di giorno.

Al contrario se soffri di stress, ansia o insonnia, la canapa indica è ideale per rilassarsi perché il CDB aiuta a distendere nervi e muscoli.

 

Olio di cannabis: le differenze tra olio di canapa e olio di cbd

Passiamo ora ai derivati di queste due piante. Su questo aspetto c’è molta mala informazione. In molti infatti pensano che l’estratto di canapa e l’estratto di CBD siano la stessa cosa, ma non è affatto così.
Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze sia riguardo l’ utilizzo sia riguardo le loro proprietà.

Olio cannabis

Una delle differenze sostanziali tra l’olio di cannabis e l’olio CBD è la varietà di pianta da dove viene estratto e da quale parti di essa si ricava. L’olio di cannabis , comunemente chiamato olio di semi di canapa, viene estratto con la spremitura dei semi a freddo.

olio di cannabis

Questo tipo di olio è molto nutriente e ricco di proteine ed ha proprietà benefiche anche sulla salute. Ma non è prettamente terapeutica, anzi il suo utilizzo maggiore avviene in cucina e nel campo cosmetico.
In caso di olio di cannabis il thc può essere elevato, per questa ragione in Italia ed in altri paesi il suo uso è illegale.

Olio CBD

L’olio di cannabidiolo viene estratto interamente da piante o fiori di canapa selezionati, con un alto concentrato di CBD. La tecnica di estrazione migliore è quella con anidride carbonica che, anche se ha un costo elevato in confronto ad altre tecniche, è la migliore perché usa metodi puliti, senza quindi usare composti chimici come butano o propano.

oil cbd

I benefici dell’olio di cbd sulla salute sono molti: può essere utile a chi soffre di disturbi d’ansia, per curare infiammazioni o infezioni, contro i disturbi neurologici. Alcuni studi hanno dimostrato come l’olio di cannabidiolo sia d’aiuto a pazienti che stanno affrontando sedute di chemio.
I studi su questo olio sono continui e sembrano prendere tutti la direzione di un vero e proprio elisir per la salute.