Canapa Sativa: Storia, Piante e Utilizzi

Alcuni pensano alla canapa come ad una pianta esotica o estranea all’ambiente italiano, ma non è affatto così: può essere utile informarsi meglio su questa straordinaria specie vegetale, liberandoci da luoghi comuni e preconcetti dovuti a bigottismo e ignoranza.

Quando parliamo di pianta di canapa o cannabis in Italia non dobbiamo dimenticarci infatti che stiamo parlando di una specie conosciuta e coltivata da secoli, come possiamo apprendere leggendo l’articolo sulla canapa sativa pubblicato su Orto Da Coltivare.

La canapa può diventare una risorsa molto importante a livello economico per il nostro paese, visto che si tratta di una coltivazione molto adatta al nostro clima, realizzabile tanto indoor quanto in campo aperto. La prova sta nel fatto che in passato siamo stati tra i maggiori produttori del mondo di canapa.

Le prospettive che si aprono grazie alla canapa a livello ecologico, ad esempio nella bioedilizia o nel campo del tessile, e curativo, grazie alle importanti proprietà terapeutiche, sono davvero infinite e certamente saranno protagoniste del prossimo futuro.

La storia della coltivazione di canapa in Italia

Parliamo di canapa come materiale del futuro ma non scordiamo che la coltura è ben radicata in un lontano passato. Il primo ritrovamento di polline di questa specie su suolo italiano risale addirittura all’anno 11.000 avanti Cristo, incredibile, vero? Ma non fermiamoci qui: a introdurre seriamente questa coltivazione furono gli sciiti, che la portarono dal territorio asiatico, furono poi gli antichi romani a sviluppare maggiormente l’ambito agricolo. La canapa sativa era ricercata prevalentemente per uso tessile, infatti questo vegetale ha fibre particolarmente resistenti, adatte ade essere impiegate nella produzione di cordame e teli. Le repubbliche marinare e il periodo delle grandi esplorazioni navali, culminato con la scoperta delle Americhe, videro un fiorente impiego di questi materiali in ambito nautico, dando sempre un costante impulso alla produzione agricola in campo.

L’Italia fu uno dei maggiori produttori, secondo soltanto alla Russia, in particolare l’Emilia Romagna era una zona estremamente vocata a questa coltura. La Pianura Padana era quindi terra di canapa.

La pianta di canapa

La canapa è una specie appartenente alla famiglia delle piante cannabinaceae. Il termine “canna” ci fa capire immediatamente qual è il portamento di questa specie, che ha un fusto verticale, alto e stretto e può superare facilmente i 6 metri dal suolo.

Tutti conoscono la forma delle sue verdi foglie, con le 7 punte, sono diventate oggi un’icona della legalizzazione, ciò ha reso la pianta famosa e riconoscibile anche da chi poco capisce di botanica.

Ci sono diverse specie di canapa, le più famose sono la canapa sativa, impiegata soprattutto a scopo industriale e terapeutico, e la canapa indica, che è quella con maggiori effetti psicoattivi. La terza importante categoria di piante di canapa è la ruderalis, pianta di dimensioni più piccole.

Le varietà di canapa sativa sono molteplici e possiamo dividerle in dioiche e monoiche. La specie dioica è quella in cui esistono maschio e femmina distinti e per riprodursi servono quindi individui dei due sessi, oltre ovviamente agli insetti impollinatori che si occuperanno di trasportare il polline dal fiore maschile a quello femminile fecondandolo.

Nelle varietà di canapa monoiche invece ogni pianta è identica alle altre, in ogni individuo troviamo sia l’organo maschile che quello femminile ed è quindi in grado di fecondarsi da solo.

Fino a che lo scopo della coltivazione è stato ottenere fibre per l’industria tessile si preferivano le piante dioiche, mentre le varietà monoiche, selezionate in particolare negli ultimi decenni, sono preferibili per la riproduzione della semente, visto che ogni pianta può dare prodotto.

Utilizzi e proprietà della canapa

Abbiamo già parlato dell’utilità in campo tessile delle piante di canapa, che è stato storicamente il maggior motivo d’interesse riservato a questa pianta. Nell’uso industriale ci sono molti altri possibili sbocchi, a cominciare dalla bio edilizia. Le proprietà della canapa però non si fermano qui e sconfinano in campo farmaceutico e alimentare.

La cannabis infatti contiene centinaia di sostanze chimiche e si presta a moltissimi impieghi in campo medicinale, ricreativo e persino culinario.

Le infiorescenze sono quelle che contengono cannabinoidi, quali thc e cbd, che sono le sostanze dagli importanti effetti sul corpo umano, che hanno applicazioni farmaceutiche importanti. Il thc in particolare ha l’effetto psicotropo che è causa dell’interesse riscontrato dalla marjuana.

I semi di canapa sono molto interessanti a scopo alimentare, per le molte proprietà benefiche, si possono ricavare farine e olio.