L’Eletta campana è una canapa di genotipo dioica, che è ampiamente coltivata in tutta Europa. L’Italia è la prima produttrice di questa varietà: numerose piantagioni si trovano soprattutto in Campania e in Emilia Romagna.
Negli anni ’20 l’economia agricola italiana era basata sull’agricoltura e sulla coltivazione, lavorazione e vendita di questa tipologia di pianta. Il Bel Paese ne produceva ben 3 decimi della produzione totale.
Questa
varietà di canapa ha conosciuto un brusco decadimento negli anni del dopoguerra fino ai primi anni Duemila. A partire dal 2015, le coltivazioni di eletta canapa sono tornate ad essere predominanti grazie ai coltivatori indoor e outdoor, che ne hanno riaperto la produzione sulla scia del boom della
cannabis light.
Semi a prova di legge
L’eletta campana e i suoi semi che sono tra le specie ammesse dall’elenco della comunità europea.
Essendo conforme alla legge 242/2016, è permesso alle
infiorescenze di canapa la libera produzione. Il basso contenuto di THC presente in queste varietà rimane all’interno della soglia consentita. Ciò consente di coltivarla legalmente, il che è un bene per i tanti coltivatori spaventati dalle frequenti scosse politiche.
Di conseguenza l’eletta campana rientra nelle 68 varietà coltivabili senza aver bisogno di autorizzazioni di alcun tipo. Fanno parte dell’elenco anche:
I semi di canapa della specie Eletta campana si adattano ad ogni tipo di coltivazione, sia essa indoor o outdoor.
Tra le tante caratteristiche che la rendono così appetibile per i coltivatori, c’è la sua elevata produttività. Infatti la sua copiosa fioritura si espande sia in larghezza che in lunghezza, garantendo un raccolto molto corposo e di qualità. Altra caratteristica importante è la sua completa sostenibilità in energia da biomassa, sfruttando quindi energia completamente rinnovabile e strizzando così un occhio alle tematiche ambientali.
Questa varietà è inoltre conosciuta per le sue infiorescenze con contenuta la resina che risulta essere più alto rispetto ad altre specie, ciò le rende ottime per gli amanti della
cannabis light.
Infine ogni infiorescenza si presenta densa al tatto e profumata, a causa di un mix di terpeni ed olii essenziali che ne esaltano la profumazione.
Coltivazione e caratteristiche dell’Eletta campana
La coltivazione della specie dell’eletta campana è usata da molti agricoltori per due ragioni principali: la sua produzione è in genere medio-alta e per l’estrema facilità di semina. Per avere un ottimo raccolto infatti, basta infatti seguire i principi cardine dell’agraria, mantenendo cioè.
sempre il giusto apporto di luce ed acqua alle piante.
Il ciclo vegetativo dura in media dai 150 ai 180 giorni e la lunghezza standard è tra i 2 e i 3,5 metri, anche se, ben mantenuta e curata può arrivare a raggiungere in alcuni casi i 5 metri di altezza.
La fase di fioritura si ha solitamente in agosto.
Morfologicamente presenta foglie di dimensioni più grandi rispetto ad altre varietà, il che ne assicura la riconoscibilità estremamente facile.
Elenco delle caratteristiche:
Specie: Cannabis
sativa
Genotipo: Dioica
Produzione: Indoor e Outdoor
Adattabilità al clima: Nord, sud e centro Europa – nord e sud America
Ciclo Vegetativo: 150/180 giorni
Altezza piante: 2 – 5 metri
Fioritura outdoor: Agosto/Settembre
Fioritura indoor: 8/9 settimane
Produzione infiorescenze: max 0,1-0,3 kg/mq
THC: < 0,2 %
CBD: da 8 al 10 %
Resa media in semi q/ha: 3 - 6
Resa media in rotoballe q/ha: 70 - 120
Resa media in infiorescenze Kg/ha: 700-1000
Eletta campana: vendita di plateau e talee
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